"Finestra davanti ad un albero" 1989
Film 16 mm bianco e nero, muto, 18 ftg/s, 13'
(dedicato a Fox Talbot)
Finestra davanti a un albero. Ho alcune finestre all’inglese e ciò mi ha obbligato a pensare alla finestra di Talbot -la sua prima immagine, forse, così come l’Albero d’inverno-. Realizzato sempre con la tecnica -ma meglio sarebbe dire disciplina- del flicker cioè “l’ondeggiare, tremolare, guizzare, lampeggiare…brillare debolmente” del dizionario, insomma della cinèsi fosforescentica tutta. Tratto da una esigua monografia (vale a dire da inchiostro da stampa là dove c’erano sali d’argento) ho tentato di scuotere la mia finestra con la sua là dove c’era un albero d’inverno. Incrociando dissolvenze tra vero e non vero, il fisso con l’animato delle sue opere vive, mi è parso di ricostruire ciò che a Talbot forse sarebbe successo: di filmare la mia finestra d’inverno.
Finestra davanti a un albero [Window In Front Of A Tree] I have several English style windows and this and a tree in winter have caused me to think about Fox-Talbot’s window—his first image, perhaps. Carried out, as usual, with the technique—but perhaps it would be better to say the discipline—of the flicker, which is, “the undulation, trembling, quivering, flashing, sparkling weakly” of the dictionary, in short everything of the cinèsi fosforescentica. Drawn from a thin monograph (it’s worth saying from typographic ink where there had been silver salts) I tried to shake my window using his where there had been a tree in winter. Cross-dissolving between real and not-real, between fixed and animated images of his lively works, seemed to me to reconstruct what would have perhaps happened to Fox-Talbot, filming my window in winter.