Omaggio impuro a Bayard, 1983
dalla serie corps et Thorax
Polaroid stenopeica 50x60 trasferita su carta
Collezione The Polaroid Collection, Cambridge, (Mass.)
Camera stenopeica per il formato cm 50x60, 1982
"P. Gioli. Corps et thorax". (Nota di presentazione della mostra)
P. Gioli. Corps et thorax
Ho realizzato queste opere come prolungamento a numerose altre dedicate allo sfortunato fotografo sperimentatore e funzionario delle finanze, inventore del positivo diretto. Nel più imprevedebile autoritratto della storia della fotografia, quattordici per quattordici centimetri di protesta, Bayard a torace scoperto appare come morto a prova della sua emarginazione e misconoscimento. Ho pensato subito che il suo corpo di annegato mi fosse stato lasciato lì per una autoptica riflessione creativa. Questa sua ben curata deposizione del torace ignudo mi ha suggerito altri toraci, altri corpi di emarginati e sconosciuti (non si fatica a trovarli). La materia su cui questi miei corpi sono stati deposti, poi alla luce esposti, è una materia -si sa- molto più sensibile di quella di Bayard preparata per sé medesimo e per la sua immagine di suicida con una coincidente, stupefacente finalità: il positivo-diretto. L'uso di una grande camera stenopeica, di una grande pellicola (Polaroid 50x60 cm) e, soprattutto, il lungo tempo in posa; lampada rovente, flash terrificante, mi hanno fatto ritrovare una automatica e tragica analogia con il corpo e il torace di Hippolyte Bayard.
P. Gioli Presentazione della mostra Corps et Thorax, 1983 Centre Georges Pompidou, Parigi.